L’astronave ebbe un sussulto. Subito, il Capitano Ursico richiamò l’equipaggio e mandò a controllare i distorcitori di spazio-tempo; subito l’equipaggio si mosse, chi controllando i macchinari, chi preparandosi a fare quanto richiesto dall’occasione.

—Allora?— chiese il capitano all’ingegnere, Lupino Limè-Ycri.

—Non pare ci siano problemi, capitano. Sembra strano, ma i motori non c’entrano nulla con quanto successo—

Il capitano si girò verso Lutea Pink-Rubri, laureata in Astrofisica, che ai suoi sguardi rispose:—Quel sussulto è quasi sicuramente legato ad uno sbalzo spazio-temporale, ma non è detto siano i motori; anche se mi sembra improbabile, ci può essere stata un’interferenza—

—Possiamo scoprirlo subito.— Accese uno schermo di comunicazione, e su di esso comparve il Professore Grifo Magento-Rosi:—Sì, capitano?—

—Controlli se l’astronave distorce ancora lo Spazio-Tempo—

È l’anno 194 dopo l’Astromigrazione, e mentre il professore controllava, tutti erano in agitazione: piegando lo Spazio-Tempo correttamente non solo si formava la gravità artificiale, ma si potevano percorrere le immense distese dell’universo abitato senza problemi; se funzionavano male, ci si sarebbe potuti fermare o, peggio, arenare nello spazio disabitato, o finire in un Buco Nero senza possibilità di uscita, e nessuno lì era ansioso di scoprire se la teoria dei Buchi Bianchi era vera in questo modo.

—La distorsione avviene regolarmente, capitano. Abbiamo subito una modifica sulla rotta di mezzo millimetro, cosa da poco nell’immensità dell’universo—

—Aggiusteremo la rotta comunque— affermò il capitano e si mosse verso il ponte di comando.

—Lutea—

—Sì, capitano?—

—Conosci il professor Leonida Brown-Rossi?—

—Un po’, ma mio marito lo conosce meglio—

—Allora dì a tuo marito di andare a vedere cosa sta facendo, senza farlo sapere al professor Grifo s’intende—

Lutea non capì quest’ultimo ordine, ma fece quanto ordinato.

 

Poco dopo, sul ponte di comando giunse correndo Vulpio, marito di Lutea, che disse:—Il professor Leonida è scomparso!—

—Immaginavo— disse il capitano. Quindi spiegò ai due giovani che il professore lavorava sul viaggio nel tempo.

Lutea disse:—Se vuole, proverò a riportarlo indietro—

Il capitano si girò verso di lei. Vulpio si agitò:—Che dici, Lutea? Potrebbe essere pericoloso.—

—Conosco le leggi dello spazio-tempo, e non temo quello che potrebbe capitarmi.—

Il capitano la guardò ancora per qualche secondo, come per giudicarne il coraggio, e disse:—D’accordo, ma stai attenta—

 

234 anni prima dell’Astromigrazione. Il professor Leonida, primo viaggiatore nel tempo, cercava un uomo preciso: l’inventore delle astronavi in seguito usate per spostare l’umanità nello spazio; lo trovò intento al lavoro.

—Salve, non credo lei sappia chi sono—

Lo scienziato sembrava non essersi accorto.

—Ecco—mormorò il professore, un po’ a disagio—So a cosa sta lavorando, e le chiederei di non farlo: quello che conosciamo sullo spazio è sufficiente—

Lo scienziato non si mosse nemmeno, se non per continuare a lavorare.

Il professore si arrabbiò sul serio:—Mi vuole ascoltare? L’unica ragione per cui sta lavorando a queste astronavi è per trasferire l’umanità nello spazio, che è una follia! L’umanità ha un pianeta, la Terra, e sulla Terra deve restare!—

Nessuna reazione.

Vedendo che nulla sembrava convincere lo scienziato, il professore si arrabbiò e tirò fuori il coltello.

 

Quando Lutea raggiunse il professore questo era sconvolto:—Non capisco, dove ho sbagliato— dietro di lui, lo scienziato continuava a lavorare, imperterrito, come se non ci fosse nessun altro nella stanza: il professore col coltello lo aveva attraversato come se fosse un ombra.

—Ha sottovalutato una cosa, professore: il Paradosso del Nonno—

Il paradosso è questo: se vado indietro nel tempo e uccido mio nonno, io non posso essere nato, tornato indietro e averlo ucciso, ma in questo caso sarebbe ancora vivo, e io sarei potuto esistere ecc… ecc…

—Ma allora…—

—Sì professore: evidentemente, per evitare problemi, la natura ha fatto sì che i viaggi nel tempo siano solo visivi—

Il professore crollò a terra: il suo piano per riportare l’umanità sul suo pianeta d’origine era naufragato.

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