Siccome ogni cosa è migliorabile, capita che modifichi parti dei miei racconti. Questo pezzo fa parte del racconto “L’oratore troppo sicuro“, secondo racconto della saga “I Triumviri“, e narra della morte del parlamentare Cicerone.

 

-Non credo sia una buona idea- ripeté Tommaso per la centesima volta

-Ne abbiamo già discusso:: è la cosa migliore da fare-

-Regina, neanche tuo fratello mi sembra d’accordo, anche se non vuole contraddirti-

-So io cosa è meglio per lui, meglio di lui-

Tommaso avrebbe voluto dirle che era matta, rigida e chissà cos’altro, ma dopo la faccenda di Dracone aveva qualche dubbio sulla sua capacità di giudicare le persone, sulla quale tuttavia non avrebbe dubitato prima di tale fatto. La cosa può sembrare ridicola, ma per lui, abituato a sparare giudizi sin dalla morte dei genitori su tutto e tutti, era traumatico: significava veder sparire la parte di se in cui aveva confidato di più e nella quale si era sempre riconosciuto. La parte peggiore era questa: rendendosi conto del suo errore verso Dracone, si sentiva simili ai giudici come quello che stava perseguitando Aron solo perché arrivato in ritardo ad un appuntamento a causa del ragazzino.

Mentre lui pensava a questo, Regina rifletteva su come eseguire il suo piano e Aron si chiedeva se e come dire alla sorella cosa ne pensava, entrò Cicerone.

-Onorevole Cicerone, cosa vuole?- chiese Tommaso.

-Voglio scoprire cosa ha portato al suicidio di Dracone-

Tommaso era un po’ confuso, ma conoscendo il carattere del parlamentare cominciò a temere cosa stesse succedendo. Comunque, rispose: -La legge che impedisce a un giudice di opporsi ad un altro giudice lo ha scisso tra il rispetto per essa e …- ma venne interrotto.

-Impossibile- Interruppe Cicerone -La legge che obbliga i giudici di sostenersi anche nell’errore avrebbe dovuto essere sbagliata in questo caso, ma era stata ideata da me, e io non faccio errori.-

-Cosa?- esclamò Regina, che non conosceva il parlamentare.

-Cosa è successo?-

-L’abbiamo già detto-

-Cosa avete fatto-

-Lo hanno visto tutti-

Ma il parlamentare non mollava, e assunse una faccia terribile e pallida mentre continuava a ripetere le stesse due domande, con un tono sempre più furioso e un volto sempre più spaventoso; iniziò praticamente ad aggredirli fisicamente dalla furia, sempre facendo queste domande, ma era rallentato dal grasso. Ma all’improvviso, iniziò a mugugnare e a fare versi strani

-Cosa succede?- chiese Aron, ma il parlamentare cercò di saltargli addosso. Regina d’istinto si pose tra lui e il fratello, e Cicerone si aggrappò alle sue vesti. Tommaso subito lo staccò tirando indietro Regina. Cicerone non li seguì, ma rantolò sul pavimento per un po’, quindi si bloccò.

All’ospedale, lo dichiararono morto per infarto.